Quando si parla di dividendo si fa riferimento al pagamento che gli azionisti ricevono in seguito a quelli che sono i guadagni di una società. Tale pagamento può variare sia in base alla tipologia delle azioni che tenendo conto della strategia adottata dai vertici delle società stesse. In particolare, quando queste ultime sono orientate verso una crescita veloce nel tempo, i dividendi pagati agli azionisti possono essere decisamente bassi, oppure non sussistere affatto, in quanto l’obiettivo è quello di reinvestire quanto guadagnato. Altre società, che godono già di una solida posizione sul mercato, possono corrispondere una remunerazione in dividendi piuttosto alta, soprattutto quando questi riguardano azioni preferenziali. Nella presente guida, in merito a tale argomento, verrà indicato come calcolare i dividendi.
I dividendi vengono rilasciati dalle società per azioni con cadenza annuale oppure trimestrale. Chi desidera calcolare i propri dividendi dovrà moltiplicare il numero di azioni possedute per il dividendo stabilito per quel determinato periodo. Facendo un esempio pratico, se un azionista possiede un numero di azioni pari a 1.500 e il dividendo che la società ha deciso di corrispondere è di 1,5 euro per azione, l’importo sarà pari a 2.250 euro. Per avere la quota trimestrale, invece, è sufficiente dividere tale cifra per 4; nel caso precedente, pertanto, il dividendo sarà pari a 562,50 euro.
Ovviamente, chi percepisce un rendimento desidera stabilire quale sia stato il rendimento delle azioni possedute, ossia la percentuale annuale sotto forma di dividendi pagati. Sempre esemplificando, chi ha comprato delle azioni per 20 euro e ha ricevuto un dividendo pari a 1,5 euro, per calcolare il rendimento dovrà semplicemente dividere 1,5 per i 20 euro, quindi moltiplicare il valore ottenuto per 100, in modo da avere un risultato in termini percentuali. Nel caso in oggetto, il rendimento risulta essere del 7,5%. Qualora, invece, ogni azione abbia avuto un prezzo iniziale di 150 euro, il rendimento scenderà ad un ben più modesto 1%. Calcolare il rendimento è molto importante, in quanto permettere di avere un’indicazione precisa della bontà dell’investimento effettuato.
Altro valore che assume un valore essenziale è il rapporto del pagamento di dividendi, ossia la proporzione di dividendi ottenuta dalle entrate nette della stessa società. Quando quest’ultima riesce a registrare dei guadagni, una volta pagate le imposte, pari a 25 milioni di euro, con un pagamento di 10 milioni di dividendi il rapporto di pagamento risulta essere pari a 2,5 (ottenuto da 25 milioni diviso 10). Spesso, sono le imprese a crescita orientata a far registrare delle alte tasse di pagamento, in quanto hanno deliberatamente scelto di mantenere gran parte dei guadagni netti all’interno della stessa azienda per investirli.
Quando, invece, la proporzione risulta bassa la società non è destinata a crescere ulteriormente. Un alto rendimento di un’impresa rende quest’ultima un buon investimento quando un azionista non mira a veder crescere il capitale, ma solamente ad ottenere un buon rendimento. Da ultimo è necessario tenere conto della copertura dei dividendi, che non è altro che una “variante” della proporzione dei dividendi; più precisamente, è intesa come il guadagno dell’azione diviso per il dividendo.