Come si Calcolano i Guadagni Derivanti da Investimenti in Obbligazioni Convertibili

Gli investitori di solito, classificano gli investimenti nel reddito fisso o nel patrimonio netto, ma non tutti i titoli rientrano in una sola nicchia. Le obbligazioni convertibili possono far parte dei dei titoli-like oppure del magazzino-like.

Un’obbligazione convertibile è un legame che fornisce un coupon dichiarato, ma che dà anche al titolare il diritto di convertire l’obbligazione per un determinato numero di azioni ordinarie, della società emittente. A seconda delle condizioni di mercato, il ritorno di un investitore può essere sulla base del tasso di interesse dichiarato o su un capitale proprio, grazie alle sue caratteristiche di conversione. Questi ibridi hanno un potenziale di rialzo, che normalmente è inferiore a quello delle azioni ordinarie sottostanti, perché gli acquirenti convertibili pagano un premio al privilegio di conversione. Ecco in questa breve guida come si possono calcolare i guadagni derivanti dalle obbligazioni convertibili.

Questo tipo di titolo consente di avere un rendimento garantito che si basa sul tasso di interesse richiesto dal mercato nel momento dell’emissione del bond. Ci può essere un tasso fisso oppure variabile. L’opzione di conversione acquisita da ogni obbligazione, fa sì che il guadagno sia inferiore rispetto ad una classica obbligazione.

I guadagni delle obbligazioni convertibili variano in base alle decisioni prese dagli investitori. Se si decide di non convertire il titolo, allora il guadagno sarà lo stesso che è stato sottoscritto inizialmente quando si è deciso di investire su di esse. Esso solitamente risulta essere inferiore del 20% rispetto ad una semplice azione che non consta dell’opzione della convertibilità.

Nel caso in cui, l’investitore decida di optare per la conversione del titolo, a questo punto dovrà calcolare il capitale che ha a disposizione per fare questo cambio. In sintesi, si tratterebbe di vedere quanto ha a disposizione per convertire l’obbligazione.

L’obbligazione convertibile può essere emessa solo per una somma superiore al suo valore nominale. Questo consente di frenare l’annacquamento del capitale non potendo ottenere un’azione di valore nominale inferiore come risultato della semplice conversione. Il rapporto della conversione viene stabilito in sede di emissione e resta inalterato per tutto il periodo in questione.

Rapportando il valore della conversione con il prezzo della convertibile, si ha di fronte a sé il costo dell’azione. Basandosi su questi parametri e seguendo questi passi sarà possibile avere sempre presente qual è il guadagno iniziale e finale di un’obbligazione convertibile.